lunedì 3 maggio 2010

martedì 16 giugno 2009

CASTELLANDO 2009


video servizio trasmesso da VCo Azzurra Tv al link: http://www.vcoazzurranews.info/index.php?option=com_content&task=view&id=9696&Itemid=212

al minuto 21:35 del telegiornale

Resoconto del "lucido di sudore" Alberto Gandini

Vogata CASTELLANDO 2009

Sveglia in casa di Francesco a Pallanza, la giornata sembra ottima, al mattino aria frizzante, sole forte ma non caldissimo.
Colazione con Francesco, Violante e Costanza. Poi ci passa a prendere la Silvia e si va al raduno delle 9 alla canottieri di Pallanza. ù
Si vedono le barche appese alla gru che vengono calate in acqua, gli "atleti" spuntano alla chetichella, man mano, e si formano gli equipaggi, a destra quelli di Italia 1 e a sinistra quelli di Italia 2. Sarebbe Tucano 1 e Tucano 2 ma così mi piaceva di più.
Le barche sono le cosiddette Vikinghe (Finlandesi), da 14 rematori, 7 a destra 7 a sinistra più il timoniere, lunghe una dozzina di metri.

Io sono stato selezionato per far parte dei "mitici" remi bianchi, ovvero i capi voga, quelli che stando davanti (a poppa) danno il ritmo agli altri seduti dietro, che non vedrò mai, ma di cui, dalla faccia del nostro timoniere, riuscivo ad intuire cosa stavano combinando.
Bene, ci imbarchiamo, e dopo una lunga istruzione col megafono da parte del gestore delle barche, partiamo remando verso Fondo Toce. Il nostro equipaggio mostrava subito una certa, si fa per dire, padronanza del remo e del timone con la nostra fortissima Erica (provenienza squadra DDR), che dopo 5 ore di voga avrà emesso circa 4500 eeeeeehh,opp per far tenere il giusto ritmo alla ciurma indisciplinata.

La mia compagna di remo bianco, Fiorenza, proveniva dalla fortissima squadra svizzera di Locarno, e mi rimproverava quando alludevo per gioco alla nostra barca di Italia 1.
Italia 2, sempre rimasta dietro di noi, procededeva con un percorso a zig-zag, e non è mai stata in corsa per il Titolo!! vinto a mani basse da Italia 1, con distacchi abissali (accetto dibattito).
Arriviamo a fondo Toce e appena ci infiliamo nel fiume incontramo un barchino con i due prodi, Francesco e Roberto, che erano partiti da Ornavasso per poter realizzare tutto il percorso completo dei Castelli, cosa impossibile con le barche lunghe per alcuni punti difficili.
Dietro front, manovre solo con i remi bianchi, e si riparte verso Pallanza dove transitiamo senza fermarci verso le 11,30. Ci hanno seguiti come ombre un quattro "senza" con i ragazzi della canottieri e "Big" Luciano con un kajak monoposto, che ci assisterà fino alla fine del giro. Luciano andava e veniva a suo piacimento, ci superava, si metteva di fianco, poi in scia della nostra barca, dietro, a pochi centimetri da noi con grande preoccupazioni del nostro timoniere. Si è anche procurato delle rose per le signore, dove le ha trovate in mezzo al lago?.
Una puntata a grande ritmo di remo e riusciamo per un pò a tenerci in scia del quattro. Passiamo al largo dell'isolino, superiamo la punta del lago, e viriamo a Nord verso Intra. Il nostro timoniere Erica teme un incoccio con i traghetti locali ma si fa strada abilmente tra le onde e si prosegue imperterriti verso Ghiffa. Ogni tanto una fermata per far riposare la ciurma, che viene tenuta a bada con piglio deciso da quello ormai considerato il comandante/timoniere: la nostra fortissima Erica (detta Eric). Nessuno osa contrastare gli ordini. Il battello con bar e caffè viene snobbato e tiriamo diritti.
Avevo tentato anche un timido tentativo di passare sotto riva per ammirare le sponde da vicino, ma nulla da fare, la rotta era sempre la via retta, punto punto.
Le chiacchiere con la mia compagna di remi bianchi e con uno della fila dietro (il Brambilla detto Bremby o anche il giardiniere per l'abbigliamento ) ogni tanto mi distraevano dal perfetto ritmo imposto dal comandante, e mi prendevo il giusto cazziatone.
Il posto del remo bianco non permette distrazioni!
Dietro di me sentivo le voci della Susi, di Violante, Costanza e degli altri che ogni tanto remavano tanto per gradire e sfalsavano la remata, ma Eric (!) li rimetteva tutti in riga.
Ogni tanto le fermate per riposare e bagnare i cappellini, purtroppo niente bagno, non c'è stato accordo su questo, comunque l'acqua era molto fredda.
Italia 2 sempre indietro, quando noi ci fermavamo, loro ci raggiungevano, ma noi ripartivamo e via così fino a Ghiffa. Ormeggate le barche, tutti alla pizzeria, dove siamo stati raggiunti dagli amici Volpato, Antonini, Travaglio e le raccogliticce relative (mogli).
Finite le pizze, caffè, moto GP (televisione) si riparte.
Il barchino viene lasciato qui, Francesco, Roberto ad Elena che voleva remare, salgono su Italia 2, che aveva perso qualche rematore ed il cineoperatore. L'Antonini con la scusa della clavicola non ci ha provato.
Direzione castelli di Cannero e via coi remi.
Il caldo adesso si fa sentire di più, le fermate per bere e rinfrescarci sono più frequenti ma Italia 1 vola sull'acqua e lascia ancora indietro Italia 2.
Si prova anche il "ritmo di battaglia", riminescenza del film "Ben Hur", ma dopo pochi secondi la ciurma si ribella e il folle ritmo di voga imposto torna normale.
Si arriva ai Castelli, facciamo il giro e Italia 2 ne approfitta per cercare di fare il bagno approdando sugli scogli, ma la difficoltà è notevole e alla fine si riparte verso il paese.
Arriviamo a Cannero dove ci segnalano il punto di approdo, una spiaggetta con vicino uno scivolo dove saranno issate le due barche. In 30 persone tutte insieme le barche vengono sollevate una per volta, e messe una sopra l'altra sul carrello. Fine della vogata.

Si, ma non è ancora finita. Il programma prevedeva la proiezione del film "Fitzcarraldo" e una parte del gruppo ha assistito nella sala predisposta dall'autotrità locale. Film bellissimo, scene del fiume con la nave che lo risale accompagnata dalla voce di Caruso e dalla musica di varie opere, immagini grandiose del finale con la nave in silenzio e senza governo che scende il fiume sbandando sulle rapide.
Emozione e pelle d'oca!!
Si torna a Pallanza, prendo la moto e scappo a Milano.
Un ringraziamento come sempre agli ottimi organizzatori Cesco e Trube e a tutti gli altri per la
compagnia.
Ciao
Alberto

Resoconto del "lucido organizzatore" Roberto Troubetzkoy

CASTELLANDO 2009 – Domenica 14 Giugno
Vogata dal Castello Vogogna al Castello Cannero

L’idea è quella di una vogata tra i due storici castelli, uniti da un percorso via acqua sulla Toce e sul Lago Maggiore, rievocando i percorsi tradizionali di chi un tempo sull’acqua lavorava e viveva; la fatica di vogare per 35 km, compensata dalla soddisfazione di attraversare i paesaggi più belli della nostra Regione.
Quest’anno la partenza era fissata un poco più a valle di Vogogna, dalla spiaggia di Ornavasso, perché la rampa per superare le rapide del ponte di Mingiardone, la cui realizzazione è già programmata a cura del Comune di Ornavasso, non era ancore disponibile.
Dunque Sabato 13 Giugno, la lancia con Violante, Francesco e Roberto risale controcorrente la
Toce per raggiungere Ornavasso.



Le condizioni particolarmente favorevoli della piena del Fiume con l’alto livello del lago, insieme all’aiuto di un piccolo ma efficiente motorino da 2 cv, consentono di superare agevolmente la rapida del ponte di Gravellona, su su, anche oltre Ornavasso, non senza qualche momento critico per voler esplorare stretti passaggi con insidiosi tronchi semiaffioranti. Le ore vicine al tramonto ci regalano vedute di straordinaria bellezza della Toce immersa nel verde, con i corni di Nibbio svettanti sopra di noi, e i raggi del sole che si riflettono nei cristalli di sabbia in sospensione nell’acqua. Chissà quanto oro scorre, come in passato, se solo si avesse la pazienza di setacciare ! La lancia è in secca sulla sicura spiaggia di Ornavasso, pronta per la discesa di domani.

La partenza di Domenica è articolata in modo da permettere a chi scende dalla Toce, di incontrarsi con gli equipaggi delle barche Vikinghe, salpate dalla canottieri di Pallanza e risalenti il Lago verso la foce della Toce. Francesco e Roberto con la loro lancia partono dunque da Ornavasso, lasciando subito a sinistra l’antico porto di Condoglia, si supera la corrente critica che tende a portare veso i piloni del ponte autostradale, e via lungo il corso sinuoso e possente della Toce. E’ davvero un grande fiume, si ha l’impressione di essere in Amazzonia, tanto la vegetazione è rigogliosa. Pur scorrendo in un territorio denso di fabbriche e insediamenti, non si vede nulla di tutto ciò, solo la Natura con il volo delle anatre, qualche cigno alle sponde, un gregge di pecore e capre in compagnia di una mucca che ci guardano stupiti dalla sponda. Remiamo faccia avanti per godere lo spettacolo e pure, malgrado la voga in questa posizione sia meno efficace, in poco più di un’ora arriviamo alla foce.


Spettacolare incontro con le barche Vikinghe i cui equipaggi alzano i remi in segno di saluto, il kaiak olimpico di Lorenzo, le barche della Canottieri Pallanza e la scialuppa delle Guardie del Parco. Si prosegue tutti insieme verso la punta di Pallanza, ma la velocità è diversa e le barche si sgranano lungo il percorso. Solo Lorenzo riesce a tenersi sempre affiancato alla Tucano 1, la barca Vikinga più veloce con il suo equipaggio di 16 vogatori + Erika al timone al completo.
Il paesaggio con le Ville e i loro giardini ha preso il posto della natura incontaminata della Toce, e tutto in pochi kilometri! La lancia, malgrado gli sforzi di Francesco e Roberto, resta un po’ indietro, ma a Intra si affiancano anche le due “polinesiane” della Canottieri Intra e tutti già pensano alla sosta ristoratrice al pontile di Ghiffa, con la squisita pizza di “o sole mio”. Gli equipaggi variopinti si godono il meritato relax all’ombra dell’imbarcadero e subito si riparte alla volta di Cannero. Qualche cambio di equipaggio, Roberto e Francesco lasciano la lancia in porto e salgono sul Tucano 2 insieme a un fresco rinforzo della Canottieri Ghiffa, i cui ragazzi accompagnano con le loro canoe, e il gozzo di Marco formano una bella flotta. Tutti vogano con lena e armonia, il sole è cocente e l’acqua scarseggia…ma che damine, c’è la limpida acqua del Lago da bere! Davvero bravi gli equipaggi, se si pensa che per alcuni di loro è la prima volta alla voga, e motivo di grande soddisfazione per l’Ammiraglio Francesco, chè proprio questo è lo scopo di queste manifestazioni : avvicinare la gente alla cultura del Lago…remi alla mano.

I Castelli di Cannero sono ormai in vista, la loro sagoma inconfondibile emergente dall’acqua ci fa ricordare le gesta dei Mazzarditi , vinti dai Rusca, i Moriggia e i Borromeo. Quanta storia su queste acque! Aggiriamo le isole alla ricerca di un approdo per un breve bagno, ammirati dalle numerose barche…a motore che stazionano al sole, e ripercorriamo l’ultimo miglio fino al Lido di Cannero dove ci aspettano la gentile Sindaco che fa gli onori di casa e una folla di curiosi affascinati dalle operazioni di recupero delle barche Vikinghe che vengono sollevate come fuscelli dalle braccia dei loro equipaggi e deposte sul loro carrello.
Ma ancora non è finita…ci aspetta la proiezione del fantastico film “Fitzcarraldo” che tante analogie ha con lo spirito delle nostre avventure. La corriera ci riporta felici a Verbania…pronti per la prossime tappe della Longalago!